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MERCOLEDI'
h. 22.15
Elettronica
JOHN B. ARNOLD
"LOGORYTHMS"

John Arnold
 

 

John B. Arnold batteria elettronica, campionatori e computer
Marcello Alulli sax tenore e campionatori
Vincenzo Florio contrabbasso
Special Guest David Binney sax alto e campionatori

 

Logorythms è un progetto nato dal desiderio del vulcanico batterista newyorkese John B. Arnold di riunire in un unico sound il jazz contemporaneo e la musica dance delle discoteche e dei club. “Nipote d’arte”, suo nonno è il grande Hoagy Carmichael, Arnold decide di misurarsi con le trasformazioni, spesso radicali e imprevedibili, che l’informatica ha portato nella nostra

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quotidianità, nel nostro spazio–tempo percettivo e in tutte le espressioni artistiche contemporanee. Il progetto ha lo scopo di mescolare il jazz tradizionale con il mondo digitale liberamente e senza preconcetti, cercando una nuova grammatica e una nuova sintassi musicale. Questo spiega perché Arnold ha abbandonato il concetto di “struttura” per concentrarsi esclusivamente sulla base ritmica e su una maniacale ricerca di sonorità sofisticate, sempre in equilibrio fra elettronica ed acustica. E’ importante sottolineare che, nonostante il supporto digitale, la parte ritmica dei Logorythms è per il 95% creata da strumenti veri, suonati dal vivo e in tempo reale, senza l’ausilio di loops e di campionamenti costruiti al computer. Il risultato musicale nasce interamente dall’estro creativo degli straordinari musicisti che hanno preso parte al progetto, tutti provenienti dalla più intelligente avanguardia jazzistica contemporanea. La formazione ha colto in pieno lo spirito sperimentale del progetto, arricchendolo con un apporto creativo così ricco da superare di fatto la dicotomia fra composizione e improvvisazione. Il risultato è un sorprendente suono urbano, che si serve con sottile ironia sia delle cosiddette “musiche da discoteca”, come la trance, la techno e la drum&bass, sia delle avvolgenti atmosfere delle colonne sonore degli anni ’50 e ’60, il tutto manipolato con gusto e misura grazie ad un uso innovativo e spregiudicato dei
computers. Concepito in Italia e suonato a New York, Logorythms è un esempio unico di “Jazz in progress”, che rende omaggio allo spirito più profondo del jazz, quella spinta alla libertà, all’ “altro” e al “nuovo”, che ne spiega il successo e la popolarità da quasi due secoli.

Link:
http://www.johnarnoldmusic.com